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Trend Line: perché così importanti nel 2020?

Tra i tanti strumenti utili per il trading online, le trend line sono probabilmente le più importanti.

Si tratta di uno degli elementi fondamentali cui ogni investitore deve far riferimento per lo studio del grafico di un titolo: senza di queste la traduzione delle informazioni su un asset in un investimento da realizzare è praticamente impossibile.

Vi sono, come si avrà modo di vedere, molteplici tecniche relative al trading online che si basano proprio sulle trend line.

Ma, quanto sono realmente importanti e, soprattutto, cosa sono le trend line?

Trend Line: cosa sono?

Le trend line sono linee rette tracciate tra due punti di massimo o di minimo e che aiutano a visualizzare, sul grafico di un titolo, quale è l’andamento delle quotazioni di un asset.

Una trend line ascendente indica un trend rialzista, una trend line discendente, invece, un trend ribassista.

Il trend definisce il comportamento complessivo di un titolo in una data unità di tempo e può essere più o meno preciso in base all’ampiezza del periodo scelto per il suo calcolo.

Ovviamente un periodo di un’ora, ad esempio, permetterà di ottenere una trend line più aderente al grafico, mentre un periodo di un giorno definirà un trend che può anche discostarsi dal grafico.

Le quotazioni di un titolo, infatti, possono registrare picchi rialzisti o ribassisti ridotti anche se il trend generale continua a essere contrario a queste oscillazioni. Queste oscillazioni, che possono essere più o meno ampie e più o meno frequenti, vanno a definire la volatilità di un asset.

Ovvero, vanno a definire di quanto, nell’arco del periodo scelto, può variare la quotazione di un titolo.

Perché sono importanti le trend line?

Volendo essere particolarmente generici, si potrebbe riassumere l’intera attività dell’investitore come la formulazione di una previsione circa il trend di un titolo.

Un investitore, infatti, è colui che asseconda il trend di un titolo realizzando investimenti in denaro che ne rispecchino la natura. Se il trend è rialzista, infatti, l’investitore andrà ad operare al rialzo sul titolo. Se il trend è ribassista, l’investitore andrà ad operare al ribasso sul titolo.

Le trend line, quindi, definiscono l’investimento che si va a compiere. Lo definiscono ma non sono sufficienti: l’abilità dell’investitore sta tutta nel riuscire ad anticipare il trend.

Le trend line dicono quello che un titolo ha appena fatto nel presente in base ai suoi risultati passati, e suggeriscono che potrebbe continuare a fare ciò che sta facendo. Ma non lo garantiscono.

Per questo motivo le trend line sono di importanza fondamentale ma, oggigiorno, sono insufficienti ad una corretta valutazione.

È possibile usare solo le trend line?

Come si è detto, oggi non è più consigliato. Operare unicamente sulle trend line era pratica diffusa: le leggi sottostanti alle variazioni di trend di un titolo si basano grandemente sulla psicologia di mercato.

Teorie come quella delle Onde di Elliott hanno messo in evidenza pattern costanti nell’alternanza tra trend rialzisti e ribassisti, che fornivano alle trend line la classica conformazione a zig-zag.

Oggigiorno, tuttavia, con l’introduzione del trading algoritmico e dei bots di trading, la psicologia di mercato non è sempre efficiente e si presentano spesso rumori di fondo che ne alterano i risultati.

Per questo motivo, pur restando di fondamentale importanza, è sempre consigliabile leggere le trend line anche in base ai risultati forniti da altri indicatori, come il Parabolic SAR, l’ATR, l’indicatore CCI e le Medie Mobili.

Si tratta di indicatori che non tengono conto solo della psicologia di mercato ma anche e soprattutto della volatilità di un titolo, delle operazioni eseguite dagli investitori, dalla forza del trend attuale e dalla entità degli investimenti.

Fattori, insomma, che prescindono da quelli che possono essere atteggiamenti normali di un trader in carne ed ossa.

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