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Eredità e successione: la guida completa aggiornata al 2020

eredità e successione

Cosa succede al patrimonio di una persona dopo la sua morte? Con questa domanda apriamo un’ampia finestra sull’argomento eredità e successione, il procedimento che permette il passaggio dei rapporti trasmissibili (che non si estinguono con la morte del soggetto) agli eredi subentranti. In questa guida completa ed aggiornata al 2020 spiegheremo come funziona l’intera procedura.

Cos’è la successione ereditaria e quali tipologie esistono

Quando muore una persona si apre la cosiddetta successione ereditaria: questa determina il trasferimento delle posizioni giuridiche del defunto al successore. Il subentro dell’erede può essere a titolo universale (ovvero subentra nella totalità dei diritti e degli obblighi trasmissibili) oppure a titolo particolare (ovvero subentra solo in uno o più rapporti definiti dal defunto: in questo caso si parla di successore legatario).

L’erede universale subentra a tutti i rapporti patrimoniali del defunto (acquisendo quindi anche i suoi debiti) solo se accetta l’eredita; il legatario invece assume automaticamente lo status di erede, non ha bisogno di accettare l’eredita, visto che in generale non è tenuto al pagamento dei debiti ereditari (che gravano solo sugli eredi universali in proporzione alle loro quote).

Esistono tre tipi di successione:

I requisiti per ricevere l’eredità

Non sono previsti dei particolari requisiti per ricevere un’eredità: è sufficiente essere vivi o addirittura anche solo concepiti (vengono ritenuti tali le persone che nascono entro i 300 giorni successivi alla morte del de cuius) al momento in cui si apre la successione; possono essere eredi anche le persone giuridiche. La legge però prevede anche delle situazioni in cui è possibile perdere la capacità di succedere; non sono ritenuti meritevoli di fruire dei benefici dell’eredità:

Guida completa gli eredi: accettazione, dichiarazione, tasse

Ma vediamo quello che devono fare gli eredi. Al momento della morte della persona, la prima cosa da capire è se esiste o meno un testamento; di solito se c’è un testamento pubblico è il notaio stesso a chiamare gli eredi.

A prescindere dalla presenza di volontà espresse, entro un anno dalla morte è necessario presentare all’Agenzia delle Entrate la dichiarazione di successione (che dal 2019 può essere inoltrata solo per via telematica); contestualmente chi presenta la dichiarazione deve pagare le imposte ipotecarie, catastali, di bollo, i tributi speciali e le tasse ipotecarie. La dichiarazione deve comprendere tutti i beni e i diritti che spettavano al defunto (ad eccezione dell’indennità di fine rapporto del prestato di lavoro e quella che spetta agli eredi per le eventuali assicurazioni previdenziali obbligatorie o sulla vita).

Dopo la presentazione della dichiarazione e dopo il pagamento delle varie imposte, con conseguente rilascio di un attestato da parte dell’Agenzia delle Entrate, gli eredi (che ormai hanno accettato l’eredità) possono ottenere la liquidazione di quanto è presente nei conti correnti del defunto; per quanto riguarda i beni immobili la denuncia di successione vien trasmessa al Catasto e alla Conservatoria dell’Agenzia delle Entrate, che provvederanno all’aggiornamento dei dati.

Bisogna fare una precisazione per quanto riguarda l’accettazione dell’eredità: questa può essere espressa o tacita, ma soprattutto può essere pura e semplice oppure con beneficio di inventario; nel primo caso il patrimonio ereditato va a confondersi con quello dell’erede, quindi se le passività ereditate sono superiori alle attività, l’erede dovrà pagare i debiti anche con il suo patrimonio.

Con l’accettazione con beneficio di inventario invece si evita la confusione tra i due patrimoni e per i debiti ereditati si risponderà solo entro i limiti del valore dei beni ricevuti in eredità. L’accettazione con beneficio di inventario è obbligatoria per gli eredi minorenni, interdetti, inabilitati, associazioni, fondazioni, enti non riconosciuti e persone giuridiche.

I legittimari

Quando abbiamo parlato delle tipologie di successione, più precisamente parlando di successione necessaria, abbiamo fatto riferimento ai legittimari, ovvero a quei soggetti che sono legati al defunto da uno stretto vincolo di parentale o coniugio e ai quali la legge riserva una quota del patrimonio ereditario. L’articolo 536 del Codice Civile individua i legittimari nel coniuge, nei figli e negli ascendenti. A loro, a seconda dei casi, spettano le seguenti quote:

La successione legittima in assenza di testamento

Se non c’è testamento si procede con la successione legittima: in questo caso la legge prevede che l’eredità spetti al coniuge, ai figli e ai parenti entro il sesto grado; se non ci sono soggetti che rientrano in queste categorie l’eredità andrà allo Stato, che risponderà dei debiti ereditati solo entro il limite dei crediti presenti nel patrimonio ereditario.

Le cose si complicano un po’ quando concorrono all’eredità persone con un diverso grado di parentela; la presenza del coniuge è determinate per la successione legittima:

Eredità e successione: l’imposta di succesione

Non si può parlare di eredità e successione senza parlare dei costi dell’intera operazione. Purtroppo, oltre che con il dolore per la perdita di una persona cara e le seccature burocratiche, bisogna fare i conti anche con le tasse di successione.

Per quanto riguarda l’imposta di successione la base imponibile è costituita dalla quota di ciascun erede della differenza tra le attività e le passività del patrimonio del defunto; per il coniuge e i parenti in linea retta è prevista una franchigia di un milione di euro per ciascun erede; significa che entro questa somma non si deve pagare l’imposta di successione; se si supera questa soglia viene applicata sulla parte eccedente un’aliquota del 4%.

Per i fratelli e le sorelle la franchigia è di 100.000 euro e l’aliquota sulla parte eccedente è del 6%; per i parenti fino al quarto grado e gli affini fino al terzo grado non c’è franchigia è l’aliquota dell’imposta di successione è apri al 6%; per tutti gli altri eredi non c’è franchigia è l’aliquota è dell’8%.

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