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Conto corrente postale: come aprirlo, quando conviene, costi di gestione e chiusura

conto corrente postale

Chi ha dei soldi e deve decidere dove depositarli per metterli al sicuro deve fare una scelta importante: è meglio optare per il classico conto corrente presso una banca oppure per il conto corrente postale? Vediamo quali sono le caratteristiche di questa opzione, quando conviene, come aprirlo e quali sono i suoi costi di gestione e di chiusura.

Quando conviene un conto corrente postale: le tipologie di conto

Dal punto di vista delle definizioni non ci sono grosse differenze: con il conto corrente postale, Poste Italiane custodisce i risparmi del cliente e li gestisce tramite l’utilizzo di servizi come il versamento e il prelievo in contanti e i pagamenti nei limiti del saldo disponibile. Anche al conto corrente postale si possono collegare ulteriori servizi come la carta di debito o di credito, gli assegni, i bonifici, il fido e gli addebiti diretti.

Ma allora quando conviene scegliere questa soluzione anziché il normale conto in banca? Come sempre prima di decidere su quale prodotto puntare è necessario fare un confronto delle loro caratteristiche e dei loro costi, in modo da individuare l’opzione più in linea con le proprie esigenze e con il proprio profilo.

Poste Italiane mette a disposizione due prodotti:

Come aprire il conto, costi di gestione e di chiusura

Per aprire un conto corrente postale è necessario recarsi presso un ufficio postale: ce ne sono più di 12.000 in tutto il territorio italiano. Per avere maggiori informazioni sulle varie tipologie di conto è possiile chiamare il servizio clienti al numero 800003322. Per conoscere più nel dettaglio quali sono i costi di un conto corrente postale è possibile consultare il foglio informativo. Per quanto riguarda il Conto BancoPosta nella versione Start (senza contare le condizioni di azzeramento e riduzione) le spese sono le seguenti:

Non sono previste spese di chiusura: il cliente può recedere dal contratto in ogni momento con una comunicazione scritta (da inviare con due mesi di anticipo se non c’è una giusta causa).

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