Molte persone credono che i pensionati non possano ottenere prestiti: molti infatti sono convinti che ci siano limiti anagrafici troppo bassi o che sia necessario presentare una busta paga per ottenere un finanziamento; in realtà non è così, anzi: esistono anche i prestiti INPS per pensionati. Facciamo un confronto tra i vari finanziamenti disponibili facendo una simulazione per conoscere quali sono i tassi di interesse e le altre condizioni applicate.

Quali sono i prestiti INPS per pensionati?

Partiamo da un presupposto: i pensionati possono richiedere ed ottenere prestiti: le banche e le finanziarie di solito hanno un limite anagrafico massimo di 75 anni e anche il cedolino della pensione viene accettato come documento di reddito valido per l’erogazione di un finanziamento.

In più ci sono le soluzioni offerte direttamente dall’istituto nazionale di previdenza: l’INPS infatti è in grado di proporre sia ai lavoratori che ai pensionati dei finanziamenti a condizioni agevolate e lo può fare sia attraverso il suo Fondo Credito che tramite banche e società finanziarie convenzionate. Sul sito ufficiale dell’ente si legge che possono richiedere i prestiti INPS per pensionati gli ex dipendenti pubblici iscritti alla Gestione Unitaria delle Prestazioni Creditizie e Sociali; si legge inoltre che tutti i pensionati invece possono richiedere un prestito bancario con la formula della cessione del quinto della pensione.

I finanziamenti erogati direttamente dall’INPS

I prestiti INPS erogati direttamente dall’istituto vengono chiamati anche prestiti INPDAP perché sono rivolti agli ex dipendenti pubblici che sono iscritti alla Gestione Unitaria delle Prestazioni Creditizie e Sociali. Sono disponibili due tipologie di prestito: ci sono i piccoli prestiti e i prestiti pluriennali (ma solo quelli diretti, perché quelli garantiti sono riservati agli iscritti in servizio): andiamo a conoscere le loro caratteristiche.

I piccoli prestiti INPS per pensionati ex INPDAP

I pensionati iscritti alla Gestione Unitaria che vogliono affrontare con maggiore serenità delle spese di entità contenuta possono rivolgersi all’INPS per ottenere un piccolo prestito a breve termine. Questa formula permette di ottenere importi pari ad una, due, tre o quattro mensilità mette della pensione, che andranno restituite rispettivamente in 12, 24, 36 o 48 rate mensili; se sulla pensione non ci sono altre trattenuto in corso è possibile richiedere anche la doppia mensilità, purché la rata di rimborso non superi il quinto cedibile.

SI tratta di un prestito a condizioni davvero interessanti, infatti viene applicato un tasso di interesse nominale annuo pari al 4,25%; bisogna inoltre considerare l’aliquota dello 0,50% per le spese di amministrazione e il premio fondo rischi, il cui ammontare è legato all’età del richiedente e alla durata del prestito. È consentita l’estinzione anticipata del prestito: basta pagare il debito residuo e si viene anche rimborsati per la quota residua del fondo rischi. È possibile anche rinnovare il prestito, ma solo dopo che sono passati 6 mesi per i prestiti annuali, 12 mesi per i prestiti biennali, 18 mesi per i prestiti triennali e 24 mesi per i prestiti triennali. La domanda per ottenere i piccoli prestiti INPS per pensionati può esser inoltrata

  • tramite i servizi online del sito dell’INPS;
  • chiamando il Contact Center al numero 803164 da rete fissa (numero gratuito) oppure al numero 0616464 da rete mobile;
  • rivolgendosi presso enti di patronato o altri intermediari dell’istituto, che si occuperanno della trasmissione telematica della domanda.

I prestiti pluriennali INPS per pensionati iscritti alla Gestione Unitaria

I pensionati iscritti alla Gestione Unitaria delle Prestazioni Creditizie e Sociali che devono affrontare delle precise e documentate esigenze personali o familiari hanno anche la possibilità di richiedere i prestiti pluriennali diretti. Il piano di rimborso può avere una durata di cinque anni (60 rate mensili) o di dieci anni (120 rate mensili), mentre l’importo che si può ottenere dipende dall’entità della pensione, visto che ogni rata non può essere superiore al suo quinto.

Anche in questo caso le condizioni applicate sono agevolate: il tasso di interesse nominale annuo è pari al 3,50%, poi bisogna tenere conto anche delle solite aliquote per le spese di amministrazione (0,50%) e per il premio fondo rischi. I finanziamenti possono essere richiesti solo per far fronte alle esigenze espressamente indicate nel regolamento; questo significa che il prestito quinquennale può essere richiesto solo per:

  • calamità naturali;
  • rapina, furto e incendio;
  • trasloco per esigenze familiari (massimo 15.000 euro);
  • lavori condominiali della cassa casi di residenza in proprietà;
  • manutenzione ordinaria per la casa di residenza (massimo 30.000 euro);
  • spese per l’installazione di impianti di energia rinnovabile nella casa di residenza (massimo 25.000 euro);
  • acquisto di autovettura (massimo 20.000 euro);
  • nascita o adozione di figli;
  • protesi dentarie e cure odontoiatriche er l0iscritto, il coniuge o i figli a carico;
  • acquisto di autovettura modificata, carrozzella o protesi di alto costo per portatori di handicap;
  • malattia dell’iscritto;
  • decesso di familiari;
  • matrimonio dell’iscritto o del figlio;
  • iscrizione a corsi post laurea di almeno due anni dell’iscritto o del figlio;
  • casi eccezionali rilevanti e gravi che richiedono un notevole impegno economico (massimo 30.000 euro).

I prestiti decennali invece possono essere richiesti per:

  • riscatto di alloggi popolari o di enti pubblici già condotti in locazione;
  • acquisizione di casa in cooperativa o da cooperativa costituita da locatari di abitazioni di enti pubblici in dismissione;
  • acquisto o costruzione della casa destinata a residenza (massimo 150.000 euro);
  • estinzione anticipata o riduzione del mutuo ipotecario;
  • manutenzione straordinaria, risanamento conservativo, restauro e ristrutturazione della casa di proprietà (massimo 100.000 euro);
  • malattia grave dei componenti del nucleo familiare;
  • casi eccezionali rilevanti e gravi che richiedono un notevole impegno economico (massimo 50.000 euro).

Le modalità di richiesta per i pensionati sono le stesse viste in precedenza: inoltro della domanda online tramite il servizio dedicato INPS, telefonata al Contact Center o affidamento della pratica a patronati o intermediari dell’istituto.

La simulazione dei prestiti erogati dall’INPS

Sul sito dell’istituto previdenziale è disponibile uno strumento che permette di fare la simulazione dei prestiti INPS per pensionati ex INPDAP: tramite questo servizio è possibile calcolare l’importo massimo e minimo che si può ottenere, calcolare la rata ideale e capire quali sono le soluzioni disponibili in base al proprio reddito e alle proprie esigenze.

Utilizzando lo strumento Simulazione Prestito è sufficiente inserire l’importo della pensione netta e la data di nascita per sapere quanto si può ottenere e con quale formula; ad esempio un pensionato che riceve ogni mese un importo netto di 1000 euro ed ha 70 anni può richiedere:

  • piccolo prestito da 1.000 euro da restituire in 12 mesi (tasso 4,25%); l’importo sale a 2.000 euro con la doppia mensilità;
  • piccolo prestito da 2.000 euro da restituire in 24 mesi (tasso 4,25%); l’importo sale a 4.000 euro con la doppia mensilità;
  • piccolo prestito da 3.000 euro da restituire in 36 mesi (tasso 4,25%); l’importo sale a 6.000 euro con la doppia mensilità;
  • piccolo prestito da 5.000 euro da restituire in 48 mesi (tasso 4,25%); l’importo sale a 8.000 euro con la doppia mensilità;
  • prestito pluriennale da 3.000 euro da restituire in 60 mesi (tasso 3,50%); l’importo sale a 11.000 euro con la doppia mensilità;
  • prestito pluriennale da 5.000 euro da restituire in 120 mesi (tasso 3,50%); l’importo sale a 20.200 euro con la doppia mensilità.

I prestiti con cessione del quinto della pensione

Usciamo dal sentiero dei prestiti INPS per pensionati erogati direttamente dall’ente previdenziale e parliamo dei finanziamenti con cessione del quinto erogati dalle banche e dagli altri enti accreditati. Questa forma di finanziamento si distingue dalle altre perché le rate di rimborso vengono trattenute in automatico dall’INPS, che si occupa di versare l’importo all’istituto di credito con cui il pensionato ha firmato il contratto.

La cessione del quinto può essere richiesta dai titolari di qualsiasi pensione (sono esclusi gli assegni e le pensioni social, le invalidità civili, gli assegni per l’assistenza dei pensionati inabili, gli assegni di sostegno al reddito, gli assegni al nucleo familiare, le pensioni con contitolarità per la quota che non è di pertinenza del soggetto che richiede il finanziamento, le prestazioni di esodo e l’APE sociale).

Per ottenere il prestito bisogna innanzi tutto farsi rilasciare dall’INPS la comunicazione di cedibilità della pensione, che è quel documento che indica l’importo massimo della rata; la comunicazione va poi consegnata alla banca o alla finanziaria con cui si vuole stipulare il contratto di finanziamento; va detto che se ci si rivolge ad un istituto convenzionato con l’INPS sarà l’istituto stesso a richiedere la comunicazione di cedibilità tramite n collegamento telematico diretto.

Il piano di rimborso può avere una durata massima di 10 anni e prevede la sottoscrizione obbligatoria di una copertura assicurativa contro il rischio morte. L’importo che si può ottenere è legato all’entità dell’assegno mensile, visto che, come si può intuire dal nome, la rata non può essere più alta di un quinto della pensione netta. Sul sito dell’INPS è presente l’elenco degli istituti di credito convenzionati.

Giusto per avere un’idea delle condizioni applicate vediamo alcuni esempi relativi alle offerte di un paio di istituti convenzionati INPS. Con Findoemstic si può ottenere un prestito con cessione del quinto di 12.000 euro da restituire in 120 rate mensili da 136 euro, con TAN 6,46% e TAEG 6,65%. Con Unicredit invece i pensionati possono ottenere un prestito di 9.842,11 euro da restituire in 120 rate mensili da 120 euro, con TAN 6,70% e TAEG 8,43%. Con Fiditalia un pensionato di 65 anni di età può ottenere 13.000 euro da restituire in 84 mesi con rate mensili da 199 euro, con TAN 6,58% e TAEG 7,70%. Ovviamente questi sono solo alcuni esempi: prima di scegliere l’istituto a cui rivolgersi sarà necessario fare un po’ di ricerche e magari fare un confronto tra i vari preventivi.