riforma-pensioniOggi 7 dicembre è grande attesa per il voto atteso al Senato sulla fiducia alla Legge di Stabilità, che tra le altre norme comprende la tanto discussa riforma delle pensioni. Dopo il voto del Referendum e la vittoria del No, con le dimissioni del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, i Sindacati mettono in guardia gli schieramenti politici contro un eventuale bocciatura della manovra, che metterebbe in crisi milioni di pensionati e migliaia di esodati in attesa dell’approvazione della Legge.

Dopo che il testo è stato approvato alla Camera, con l’apposizione della fiducia da parte dei Capigruppo al Senato non ci saranno possibilità di modifiche ed il testo andrà approvato così com’è.

Riforma pensioni: si va verso la fiducia al Senato

Anche se da alcune parti politiche arrivano rumors su una possibile bocciatura delle Legge di Stabilità, i sindacati avvertono sull’importanza di approvare la riforma delle pensioni.

Come ribadito anche dall’ex Ministro del Lavoro Cesare Damiano, è necessario che Matteo Renzi rimanga in carica fino all’approvazione della Legge di bilancio, dove sono contenuti importanti sostegni agli esodati, al rinnovo del contratto del Pubblico impiego ed all’anzianità contributiva minima per i lavori usuranti.

I SINDACATI RIBADISCONO LA NECESSITÀ DI UN GOVERNO PROVVISORIO ED IL NO AD ELEZIONI ANTICIPATE

Un deciso No arriva inoltre sia dalla CGIL di Susanna Camusso che dalla UIL, sulla possibilità paventata da alcuni gruppi politici di non approvare la Legge di Stabilità e di andare verso elezioni anticipate.

Questo creerebbe un terribile vuoto ed una mancanza di certezze per milioni di lavoratori e di pensionati, proprio in un momento così delicato come la fine dell’anno, quando sono attese le proroghe a provvedimenti molto importanti, come quelli sugli esodati.

L’invito dei sindacati è quello di votare la Legge di Stabilità così com’è, ponendo la fiducia, e trovare al più presto in Parlamento una coalizione che possa effettuare una transizione verso nuove elezioni, votando nel frattempo una nuova legge elettorale.