La Tasi è la tassa sui servizi indivisibili: l’imposta è stata introdotta nel 2014 e deve essere pagata da chi detiene o possiede immobili ed aree fabbricabili, ad eccezione dell’abitazione principale (a meno che non rientri nelle categorie catastali A1, A8 e A9, le cosiddette case di lusso) e dei terreni agricoli. Vediamo come si calcola la Tasi.

Il procedimento per calcolare la Tasi

Per poter effettuare il calcolo bisogna prima di tutto sapere quali sono la categoria e la rendita catastale dell’immobile; poi bisogna informarsi su quelle che sono le aliquote applicate dal Comune, le eventuali esenzioni e la suddivisione tra proprietari ed inquilini. La legge stabilisce un’aliquota base (pari all’uno per mille), ma ogni amministrazione comunale ha la facoltà di variarla (può alzarla o diminuirla, addirittura fino ad annullarla). Le aliquote stabilite nelle varie delibere comunali si possono trovare anche sul sito del Dipartimento delle Finanze.

Il procedimento per fare il calcolo della Tasi non è complicatissimo (ma neanche la cosa più semplice del mondo). Il primo passaggio consiste nella rivalutazione del 5% della rendita catastale (per farlo basta moltiplicare la rendita catastale per 1,05); il numero ottenuto va poi moltiplicato per un coefficiente che varia in base alla categoria catastale a cui appartiene l’immobile. Su questo risultato si applica l’aliquota e finalmente si ottiene quanto bisogna pagare per la Tasi (l’importo va diviso in due, perché la tassa si paga in due rate, la prima in acconto il 16 giugno e la seconda a saldo il 16 dicembre).

Ecco i coefficienti da utilizzare nel calcolo della Tasi per le varie categorie catastali:

Categoria Catastale Coefficiente
A1 → A11 (ad eccezione della A10)

160

A10

80

B1 → B8

140

C1

55

C2, C6, C7

160

C3, C4, C5

140

D1 → D10 (ad eccesione della D5)

65

D5

80

Esempio di calcolo e modalità di pagamento

Per fare un piccolo esempio facciamo riferimento ad un ufficio privato ubicato a Roma e con una rendita catastale pari a 500 euro; l’immobile rientra nella categoria catastale A10 (quindi il coefficiente da utilizzare è 80) e dando uno sguardo alle delibere comunali del 2018 si può vedere che nella Capitale si applica un’aliquota Tasi dello 0,8 per mille. La prima cosa da fare è rivalutare la rendita catastale dello 0,5%

500 x 1,05 = 525

ora moltiplichiamo il numero ottenuto per il coefficiente 80 per ottenere la base imponibile

525 x 80 = 42.000

A questo punto si può applicare l’aliquota

42.000 x o,ooo8 = 33,60 euro.

L’importo ottenuto è quanto deve essere pagato per l’intero anno, quindi va arrotondato e diviso per due: una metà va pagata entro il 16 giugno e la seconda metà va pagata entro il 16 dicembre (è possibile scegliere di pagare l’intero importo in un’unica soluzione, ma va fatto entro il 16 giugno). Il versamento della tassa v effettuato tramite modello F24 e bisogna fare molta attenzione ai codici tributo che vanno utilizzati:

  • 3958 per l’abitazione principale e le relative pertinenze;
  • 3959 per i fabbricati rurali d uso strumentale;
  • 3960 per le aree fabbricabili;
  • 3961 per gli altri fabbricati.

Ci sono poi i codici 3962 e 3963 relativi rispettivamente agli interessi e alle sanzioni. Sul web esistono diversi siti che mettono a disposizione dell’utente uno strumento per il calcolo automatico della Tasi.