Quando si devono versare tributi con il modello F24 si ha sempre a che fare con sigle e codici: non sempre si hanno le idee chiare su quali sono le giuste stringhe di numeri da usare, quindi è opportuno cercare di fare un po’ di chiarezza in merito al significato di ognuna di esse; in questo caso ci occupiamo del codice tributo 1001 e cercheremo di capire cos’è, a cosa si riferisce e quando deve essere utilizzato.

A cosa si riferisce il codice 1001?

Il codice 1001 deve essere impiegato quando si versa l’Irpef, più precisamente serve ad identificare le ritenute sugli stipendi, sulle pensioni, sulle trasferte, sulle mensilità aggiuntive e sui relativi conguagli. Fino a non molto tempo fa si dovevano utilizzare codici diversi in base al tipo di ritenuta, ma con gli interventi di semplificazione del 2016, a partire dal 2017 c’è stata una razionalizzazione che ha portato l’accorpamento di vari codici. Ad ogni modo, se si sbaglia le indicaizone del codice non si rischiano sanzioni (se si rispettano importi e scadenza non si pregiudica l’obbligazione tributaria), ma sarebbe comunque opportuno correggere le violazioni formali con una richiesta di rettifica, che può essere inoltrata presso uno sportello dell’Agenzia delle Entrate.

Cos’è e come deve essere utilizzato?

Vediamo ora come utilizzare correttamente il codice tributo 1001 quando si compila il modello F24 per il versamento delle ritenute sugli stipendi, sulle pensioni, sulle trasferte, sulle mensilità aggiuntive e sui relativi conguagli. Dopo aver inserito i propri dati nella parte superiore del modulo, il contribuente deve scorrere fino ad arrivare alla sezione Erario, ovvero quella relativa alle imposte dirette, all’Iva, alle ritenute alla fonte, ad altri tributi e ai relativi interessi. Nella prima colonna bisogna inserire il codice tributo, che in questo caso è il 1001. Nella seconda colonna (rateazione/regione/prov/mese rif) va inserito il mese di riferimento: ad esempio, se il mese di riferimento è marzo, in questa colonna bisogna scrivere 03.

La terza colonna è quella relativa all’anno di riferimento, ovvero l’anno di imposta per cui si sta effettuando il pagamento. Nella quarta colonna (importi a debito versati) bisogna scrivere la somma che si deve pagare, mentre nella quarta (importi a credito compensati) non bisogna scrivere nulla se non ci sono importi a credito. Nell’ultima linea bisogna poi indicare il totale delle somme a debito e di quelle a credito e infine bisogna riempire la casella SALDO con la differenza tra i due importi. Gli spazi relativi al codice ufficio e al codice atto non devono essere compilati dal contribuente.