Nel mondo del trasporto merci, non tutte le consegne possono essere effettuate con un mezzo standard. Ci sono prodotti che richiedono condizioni particolari per mantenere la propria integrità, dalla temperatura costante all’umidità controllata, passando per la protezione da sbalzi termici o da fonti di calore esterne.
In questi casi, la soluzione è rappresentata dai veicoli isotermici: mezzi progettati per isolare termicamente il vano di carico, limitando al minimo gli scambi di calore tra l’interno e l’ambiente esterno.
Cosa sono i veicoli isotermici e perché sono indispensabili per alcuni tipi di trasporto
Nel mondo del trasporto merci, non tutte le consegne possono essere effettuate con un mezzo standard. Ci sono prodotti che richiedono condizioni particolari per mantenere la propria integrità, dalla temperatura costante all’umidità controllata, passando per la protezione da sbalzi termici o da fonti di calore esterne. In questi casi, entra in gioco il veicolo isotermico: un mezzo progettato per isolare termicamente il vano di carico, limitando al minimo gli scambi di calore tra l’interno e l’ambiente esterno. Si tratta di una soluzione fondamentale in numerosi settori, dalla distribuzione alimentare al farmaceutico, fino alla cosmesi e alla floricoltura. Ma come funziona esattamente un isotermico? E quali normative deve rispettare per essere considerato idoneo al trasporto a temperatura controllata?
Come funziona un veicolo isotermico e quali requisiti deve rispettare
Un veicolo isotermico si riconosce per la coibentazione del vano di carico, realizzata con pannelli isolanti che riducono il passaggio di calore e consentono di mantenere una temperatura interna stabile. Questo tipo di struttura, spesso abbinata a un gruppo frigorifero, consente di trasportare merci deperibili anche su lunghe distanze, garantendo il rispetto della catena del freddo.
Per essere omologato come isotermico, il mezzo deve rispondere a precisi requisiti tecnici fissati dall’accordo ATP (Accord Transport Perissable), in vigore in tutta Europa.
Le classi di isolamento termico (isotermico semplice, rinforzato, refrigerato o congelatore) vengono stabilite in base alla capacità del veicolo di mantenere la temperatura entro un determinato intervallo, anche in condizioni ambientali sfavorevoli. A questo proposito, può essere utile approfondire il tema della logistica del freddo e del trasporto isotermico, in cui vengono analizzate anche le problematiche attuali legate all’efficienza energetica e alla sostenibilità.
Le norme che regolano il trasporto isotermico: cosa prevede l’accordo ATP
Il trasporto di merci deperibili è soggetto a una regolamentazione precisa, pensata per tutelare la salute pubblica e garantire che gli alimenti e i prodotti sensibili arrivino a destinazione in condizioni ottimali. Il riferimento normativo principale è l’Accordo ATP, siglato a Ginevra nel 1970 e recepito in Italia dal 1985.
Questo accordo stabilisce le caratteristiche tecniche che i veicoli devono rispettare per essere considerati idonei al trasporto a temperatura controllata. Tra le disposizioni previste, rientrano i limiti massimi di variazione termica, la durata dei cicli di mantenimento del freddo e la classificazione in base alla capacità di isolamento e refrigerazione. L’ATP impone inoltre che i veicoli isotermici vengano sottoposti a controlli periodici per il rinnovo dell’omologazione, con test specifici sulle prestazioni termiche. Il rispetto di queste norme è essenziale per operare legalmente nel settore e per assicurare la conformità in caso di ispezioni o verifiche lungo la catena logistica.