mps0Per il Monte dei Paschi di Siena si annunciano molte dure queste settimane prima della fine dell’anno, e sembra proprio che la Banca senese sia stata abbandonata da tutti. Dopo il voto del Referendum e le dimissioni del Governo Renzi, anche la statunitense Jp Morgan e Mediobanca lasciano il gruppo a lottare da solo.

La notizia arriva dopo il crollo del titolo in Borsa degli ultimi in giorni, che ha portato i due gruppi a non voler garantire il nuovo aumento di capitale necessario a Mps, soprattutto dopo il rifiuto delle BCE alla proroga di 20 giorni fino al 20 gennaio, che avrebbe garantito un po’ di respiro.

La situazione sembra sempre più disperata, ed il titolo riesce a chiudere in positivo soltanto per l’annuncio del Ministero dell’Economia del famoso piano B, in caso l’operazione di ricapitalizzazione non vada in porto come sperato.

PER MPS SEMPRE PIÙ VICINA L’IPOTESI NAZIONALIZZAZIONE

Dopo la rinuncia di Jp Morgan e di Mediobanca di garantire l’aumento di capitale necessario ad Mps, l’ipotesi piano B con l’intervento del Governo sembra sempre più scontata.

L’annuncio del Ministero dell’Economia non arriva a caso, infatti riesce a tamponare il crollo del titolo ed a riportarlo addirittura in positivo.

Il piano di aiuti di Stato per il Monte dei Paschi di Siena era già pronto da tempo, voluto fortemente da Renzi, che di fallimenti non voleva nemmeno sentir parlare.

Queste settimane prima di Natale saranno quelle decisive, e se Mps non riuscirà a trovare i fondi necessari, il nuovo Governo Gentiloni sarà costretto ad attuare il piano pronto da tempo per il gruppo senese, con tutte le conseguenze a livello politico che ne potrebbero derivare.