Le vendite all’estero dei prodotti Made in Italy portano il Paese tra le prime dieci nazioni esportatrici a livello mondiale: si registra un aumento dell’export pari al 20% e si prevede una crescita del 5% entro la fine dell’anno.

I dati sono riportati nell’ultima recensione di Sace, la società controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, che ha diffuso le sue opinioni sullo stato di salute delle imprese italiane e le performance ottenute nei principali mercati internazionali.

Il valore complessivo delle vendite all’estero dei prodotti italiani toccherà i 650 miliardi di euro: una conferma, si legge all’interno della recensione, della solidità del tessuto produttivo locale, che ha dimostrato le sue ottime capacità di adattamento all’attuale contesto geopolitico.

A riguardo EGO International, la nota azienda di consulenza per l’export, sottolinea il dinamismo delle pmi, che sono riuscite a modificare le proprie strategie commerciali per l’estero diversificando i canali di vendita. La strategia vincente per esportare la qualità del Made in Italy all’estero, ribadisce EGOInternational, si basa infatti sull’omnicanalità: l’utilizzo dei nuovi strumenti digitali permette di entrare in contatto in tempo reale con i buyer di tutto il mondo, interessati alla qualità e artigianalità tipica dei prodotti del Bel Paese.

La recensione offre una fotografia del tessuto imprenditoriale italiano e fa emergere le opinioni degli esperti sulla capacità delle pmi di superare le avversità ed espandere il proprio business nei principali mercati stranieri. All’interno della recensione è disponibile, inoltre, una mappa interattiva in cui sono riportati i principali indicatori che permettono di analizzare oltre 200 mercati esteri, un’analisi particolarmente utile per le imprese votate all’export. Le opinioni riportate nel documento fanno emergere uno scenario positivo che fa ben sperare per il futuro: la sostenibilità e la transizione digitale sono diventati due dei fattori imprescindibili su cui investire per espandere i business locali.

L’importanza dei nuovi strumenti digitali per lo sviluppo del commercio estero sembra confermare le opinioni di EGOInternational: nel suo blog ritiene fondamentale l’attivazione di nuovi canali di vendita digitali, con cui promuovere il Made in Italy nel mondo. A ciò si aggiunge la necessità di preservare l’autenticità dei prodotti italiani, promuovendo la creazione di reti di aziende e consorzi, che agevolino la visibilità delle pmi nei mercati oltreconfine. Le aziende italiane, ribadisce EGO International, posso intercettare le esigenze dei principali buyer stranieri introducendo nuovi strumenti digitali come, ad esempio, l’attivazione di nuovi portali di commercio online, che avrebbe un impatto positivo sul business e potrebbe affiancare le tradizionali strategie di sviluppo commerciale. È infatti opinione diffusa tra gli esperti che le nuove frontiere del commercio elettronico costituiscano un’opportunità unica per le imprese italiane: gli strumenti di digital export permettono di comprendere meglio i bisogni dei consumatori internazionali e di intercettare con più rapidità le ultime tendenze di mercato.

Tra le economie emergenti verso cui indirizzare  le vendite Made in Italy, la recensione segnala l’India, con cui l’Unione Europea ha infittito i negoziati per raggiungere un accordo bilaterale finalizzato al libero scambio di merci. Migliorano anche il Vietnam e Taiwan, mentre in America Latina si confermano le buone performance di Brasile e Messico.

L’Italia ha trovato la forza per far fronte ai recenti rincari dell’energia e alle difficoltà di approvvigionamento delle materie prime, dimostrando una capacità di innovazione tecnologica che ha avuto delle ricadute positive sul sistema produttivo. Le analisi dell’Istituto e i commenti di EGO International delineano le basi da cui le aziende potranno partire per crescere nei mercati stranieri e per introdurre nuovi strumenti innovativi che stimolino la competitività delle imprese.