Gli appalti pubblici sono dei contratti regolamentati da procedure specifiche. Esse sono utilizzate dalla pubblica amministrazione per affidare l’acquisizione di un servizio, una fornitura di beni o la realizzazione di un’opera a una specifica impresa. Andiamo a scoprire di più su chi gestisce gli appalti pubblici e cosa li differenzia da quelli privati.

Chi gestisce gli appalti pubblici

Come accennato nell’introduzione, la gestione degli appalti pubblici parte dalla pubblica amministrazione. Attraverso l’appalto pubblico, infatti, essa ha modo di realizzare la domanda pubblica di servizi e beni che vuole ottenere a scopo istituzionale. Ci sono 3 diverse principali tipologie di appalti pubblici, che sono: i lavori pubblici (il termine appropriato è “appalti di opere”), appalti di forniture di beni inerenti qualsiasi tipo di prodotto che fa parte di una qualsivoglia categoria merceologica e che sono indispensabili per il funzionamento dell’ente e gli appalti di servizi. C’è, inoltre, una categoria aggiuntiva che è quella inerente i “settori esclusi”, determinata, a sua volta, da delle specifiche regolamentazioni. In questa quarta categoria troviamo gli appalti pubblici che hanno a che fare con la commercializzazione dell’energia elettrica, dell’acqua, del gas, dei trasporti, dell’energia termica e delle comunicazioni.

Le differenze fra appalti pubblici e privati

Gli appalti in generale sono dei contratti attraverso i quali l’appaltatore organizza la gestione dei mezzi e si assume la piena responsabilità per compiere un’opera o un servizio in favore di un committente, conosciuto anche con il termine “appaltante”,  in cambio di una somma di denaro. L’appalto può essere stipulato fra due soggetti privati ma anche fra un soggetto pubblico e uno privato o fra due soggetti pubblici. Le differenze fra gli appalti pubblici e quelli privati iniziano dalla normativa. Nel caso di un appalto privato esso è determinato dal Codice Civile mentre quello pubblico è regolamentato dal Codice degli appalti. Un’altra differenza sta nel contenuto ovvero nel caso di un appalto privato le due parti hanno la libertà di sceglierne l’oggetto mentre, nel caso di un contratto pubblico, è la normativa a stabilire in maniera ferrea l’oggetto dell’appalto stesso (es. i lavori, l’acquisizione di servizi, eccetera).

Infine, c’è una differenza che concerne i soggetti che fanno parte dell’appalto. Nel caso di un appalto privato, come si evince dal termine stesso, i soggetti sono privati mentre nel caso di un appalto pubblico il soggetto pubblico può interfacciarsi con un’altra parte che può essere sia pubblica sia privata. La quarta differenza sta nella natura procedurale secondo la quale, nel caso di un appalto privato, il committente può scegliere l’appaltatore a cui rivolgersi mentre, se stiamo parlando di un contratto pubblico, entrambe le parti devono sottostare a quanto indicato dal codice che dipende dalla tipologia dell’appalto stesso nonché avere pieno rispetto delle procedure e dei criteri stabiliti per quello scenario.