L’economia ha, da sempre, subito dei cali e delle risalite, in Paese, incluso il nostro. In Italia, negli ultimi anni, inflazioni e caro bollette hanno aggravato la situazione di molte famiglie. Cresce anche il numero di chi, tra privati cittadini o imprenditori, ha visto aggravarsi la propria situazione debitoria, con una rilevante esposizione verso creditori. Spesso, i debitori non riescono a rimborsare i propri debiti ed è qui che si parla di sovraindebitamento. Ma qual è la situazione dell’economia italiana ad oggi, 2023?

Situazione sovraindebitamento 2023

Sebbene l’Istat abbia previsto un Pil in crescita nel 2023 (+1,2%) e nel 2024 (+1,1%) per il nostro Paese, sarebbero ben 7 milioni le persone che si trovano in una situazione di sovraindebitamento e più di 1 famiglia su 4 (25,3%) è a rischio di povertà assoluta. Purtroppo, si rischia di finire nella situazione di sovraindebitamento se non si è in grado di gestire accuratamente le risorse finanziarie a disposizione. Questo è un fattore che riguarda più il sovraindebitamento attivo, mentre per quello passivo si parla di inflazione, innalzamento dei tassi d’interesse disoccupazione. Dunque, nel primo caso, la colpa del debito e della crisi ricade solo su di te, che non sei stato in grado di occuparti al meglio della gestione finanziaria; nel secondo caso, invece, ti sei ritrovato, tuo malgrado, in una situazione più grande di te, che ti ha portato ad avere diverse difficoltà economiche. La legge 3/2012 ha definito la procedura attraverso la quale è possibile porre rimedio alle situazioni di sovraindebitamento concludendo tra debitore e creditore un accordo con l’ausilio degli Organismi di composizione della crisi. La legge fissa le condizioni per le quali i sovraindebitati, prima che i singoli creditori possano svolgere azioni di recupero quali decreti ingiuntivi e/o pignoramenti dello stipendio, possono accedere ad una delle procedure previste dal “Codice della crisi”, rivolgendosi ad un Occ, per una soluzione definitiva della propria posizione debitoria, senza ricorrere a soluzioni più estreme e drastiche. Se anche tu ti trovi in una situazione del genere o, semplicemente, ne vuoi sapere di più, clicca qui e dai un’occhiata alla guida per il debitore aggiornata al 2023. Ti aiuterà a fare chiarezza su quella che è la procedura di sovraindebitamento, perché spesso al debitore in difficoltà non viene spiegato nel dettaglio qual è la modalità giusta per uscire dallo stato di crisi.

Una famiglia italiana, che deve sostenere le spese di un mutuo, potrebbe non riuscire a pagare tutti i suoi debiti, perché a queste spese si aggiungono i finanziamenti fatti per acquistare beni come elettrodomestici, automobili. Nonostante si cerchi di tagliare le spese superflue, il costo della vita sempre più alto, spesso, porta a non arrivare a fine mese. Purtroppo, nella maggior parte dei casi, gli stipendi sono gli unici a non essere aumentati.

La legge 3/2012

La legge 3/2012 sul sovraindebitamento consentire al debitore onesto ma sfortunato, che si trovi in stato di sovraindebitamento, di ristrutturare tutte le proprie posizioni debitorie tramite la presentazione, presso il Tribunale territorialmente competente e con l’ausilio di un Organismo di Composizione della Crisi, di un piano del consumatore, di un accordo di composizione della crisi o di una domanda di liquidazione del patrimonio al fine di ottenere l’esdebitazione, ovvero la liberazione dai debiti residui. L’intento della legge è proprio quello di evitare che i debitori ricorrano ad usurai o, peggio ancora, ad azioni drastiche, come il suicidio. Lo stato di crisi è difficile da fronteggiare ma, se hai il supporto della giustizia e persone qualificate ed esperte a cui rivolgerti, tutto può diventare più semplice. Il debitore deve provare non solo lo squilibrio finanziario, vale a dire che le rate da pagare ai creditori sono superiori al reddito disponibile, ma anche che il proprio patrimonio attuale prontamente liquidabile sia incapiente, abbia un saldo negativo, non consenta di estinguere integralmente i debiti contratti. La legge n. 3/2012 contempla quattro procedure di composizione delle crisi da sovraindebitamento:

  • Accordo di composizione della crisi;
  • Piano del consumatore;
  • Liquidazione del patrimonio;
  • Esdebitazione del debitore incapiente.

Non tutti possono essere soggetti alla procedura di sovraindebitamento, ma solo:

  • Il consumatore;
  • Il professionista;
  • I piccoli imprenditori sotto soglia;
  • L’imprenditore agricolo;
  • Le start up innovative;
  • Tutti gli altri “debitori civili” non assoggettabili alle procedure fallimentari.