petrolio-quotazioneIl prezzo del petrolio riprende a scendere dopo l’impennata degli scorsi giorni, che aveva portato il prezzo del Brent sopra i 54$ e quello del barile sopra i 51$. L’accordo preso a Vienna tra i membri dei Paesi Opec aveva innescato una risalita del prezzo del greggio, fino a toccare i valori massimi toccati da un anno e mezzo a questa parte.

Se all’inizio quella del prezzo del petrolio sembrava una corsa senza fine, in questi giorni stiamo assistendo ad una forte oscillazione, dovuta a molteplici fattori.

Da una parte l’andamento del prezzo del petrolio sta risentendo della forte instabilità del prezzo dell’oro, da sempre storici andamenti inversamente proporzionali, oltre alle enormi riserve mondiali accumulate ed all’incertezza dovuta alla ripresa economica, soprattutto in Europa ed in Cina.

PETROLIO: QUOTAZIONE E PREZZO, SFIDUCIA DEI MERCATI SUL TAGLIO DELLA PRODUZIONE PER LE ASSENZE DI BRASILE, USA E CANADA

Purtroppo in seguito all’euforia post Vienna, con la promessa dei Paesi Opec di tagliare la produzione di greggio di almeno 2 milioni di barili, i mercati hanno ingranato la retromarcia e puntato tutto sulla sfiducia.

In primo luogo i Paesi Opec, in primis Arabia Saudita e Russia, sembrano aver aumentato la produzione invece che diminuirla, determinando una forte sfiducia sull’effettiva messa in pratica degli accordi.

Inoltre al Meeting del prossimo 9 dicembre con i Paesi esterni all’Opec, hanno già annunciato la loro assenza i Big del settore, come Brasile, Usa e Canada, il che getta un’ombra di sfiducia sull’evento.

Le riserve mondiali sono ai massimi storici, la produzione continua ad aumentare e sembra che riuscire a mettere tutti d’accordo stia diventando sempre più difficile. Anche se Barkindo, il Segretario Generale dell’Opec, si dice fiducioso sulle decisioni che verranno prese a Doha, i mercati rimangono incerti e per il momento rimangono pessimisti.