Come tutti sapranno è stata finalmente approvata la legge elettorale, dopo le aspre polemiche che hanno accompagnato i giorni post referendum, che hanno portato alle dimissioni del Presidente del Consiglio Matteo Renzi.

Tra i tanti provvedimenti votati con la fiducia al Senato c’è la tanto attesa riforma delle pensioni, che mette mano per la prima volta in modo significativo alle problematiche causate dalla riforma Fornero.

Molte le novità, tra le quali un’ulteriore salvaguardia per gli esodati, la possibilità di andare in pensione anticipatamente per i lavoratori che hanno svolto lavori gravosi, o che risultano disoccupati o invalidi, con almeno 41 anni di contributi e 12 mesi di versamenti prima dei 19 anni.

Inoltre oltre 800 mila pensionati agricoli avranno un aumento della quattordicesima, un contributo importante per chi spesso riceve pensioni ai limiti della sostenibilità.

Sono state approvate anche misure per aiutare i contadini diretti ed indiretti ancora in attività, con alcuni esoneri contributivi previsti per chi si iscriverà alla Cassa della Previdenza Agricola entro la fine del 2017, e per i lavoratori delle aree svantaggiate.

IL VIA LIBERA DELLE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA ALLA RIFORMA, MA C’È GRANDE INCERTEZZA PER LE INTEGRAZIONI PREVISTE

Quasi tutte le associazioni di categoria danno il loro benestare alla riforma delle pensioni, con commenti unilaterali a favore delle misure introdotte, frutto proprio di una stretta collaborazione tra l’ex Governo ed i sindacati.

Ora però inizia ad insinuarsi la paura per l’attuazione della fase due, che avrebbe dovuto vedere nel corso del 2017 la realizzazione di molti accordi già presi, principalmente con il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti.

Tra i tanti punti in sospeso ci sono soprattutto la ricerca di una nuova modalità per indicizzare le pensioni, la necessità di adeguare i criteri per l’accesso alla pensione anticipata a seconda delle coperture future e, la ricerca di un modo per introdurre una pensione di tipo contributivo di sicurezza per i giovani lavoratori, oggi ancora troppo penalizzati.

Staremo a vedere cosa succederà nei prossimi mesi, ma l’augurio delle parti sociali è che si voti al più presto una nuova legge elettorale, in modo da andare a nuove elezioni ed avere una controparte solida con cui portare a termine la riforma iniziata.