Negli ultimi tempi il mondo della politica sembrava intenzionato a ripristinare i vecchi buoni lavoro (ovviamente in una versione corretta), ma gli ultimi interventi hanno invece riguardato i nuovi voucher, ovvero i contratti di prestazione occasionale; facciamo un riepilogo delle novità del 2018 e cerchiamo di capire meglio cosa sono e chi può usare i voucher.

Cosa sono i voucher: quando si utilizzano e quali sono i limiti?

Ormai ci siamo abituati a chiamarli nuovi voucher, ma questa definizione non è molto calzante: non si tratta infatti di buoni utilizzabili per il pagamento di lavori saltuari, ma di veri e propri contratti di lavoro per prestazioni occasionali. Possono essere attivati da professionisti, enti e imprese (ma non tutte), mentre per i privati che devono retribuire un lavoro accessorio è stato introdotto lo strumento chiamato libretto di famiglia. Il nome ufficiale dei nuovi vouocher è PrestO, ma spesso si fa riferimento a loro chiamandoli CpO (acronimo di contratto di prestazione occasionale).

L’utilizzo dei voucher è vincolato al rispetto di alcuni limiti indicati dalla norma:

  • ogni lavoratore (considerando tutti gli utilizzatori dei CpO) non può ricevere compensi superiori ai 5.000 euro;
  • ogni utilizzatore (considerando tutti i lavoratori) non può pagre compensi superiori ai 5.000 euro;
  • tutte le prestazioni rese da un unico lavoratore per un utilizzatore non possono fruttare compensi superiori ai 2.500 euro.

Si parla di importi netti (quindi esclusi i premi assicurativi Inail, i contributi Inps e i costi di gestione). Il compenso viene fissato dalle parti, ma non può essere inferiore ai 9 euro per ogni ora lavorativa e il compenso giornaliero non può essere inferiore ai 36 euro, anche se la durata effettiva della prestazione non raggiunge le quattro ore. Ci sono poi i limiti di durata, che per ogni voucher è di 280 ore all’anno: è previsto il rispetto del riposo giornaliero, dei riposi settimanali e delle pause secondo quanto stabilito dal decreto.

Le novità del 2018: chi può usare i contratti di prestazione occasionale

Non tutte le imprese possono ricorrere all’utilizzo dei CpO: sono infatti escluse le aziende che hanno più di cinque dipendenti a tempo indeterminato; nel settore turistico e alberghiero questo limite è portato a 8 dipendenti. In più i voucher non possono essere utilizzati

  • dalle imprese dell’edilizia
  • nell’ambito di appalti di opere e servizi
  • in agricoltura (a parte alcune eccezioni che vedremo subito).

Nel settore dell’agricoltura si possono utilizzare i CpO solo sei lavoratori non sono iscritti (a partire dall’anno precedente) nell’elenco anagrafico dei lavoratori agricoli; si può ricorrere al voucher se il lavoratore rientra in uno dei seguenti profili:

  • giovane studente con meno di 25 anni;
  • disoccupato
  • percettore di reddito di inclusione o prestazioni a sostegno del reddito;
  • titolare di pensione di invalidità o di pensione di vecchiaia.

Il libretto famiglia

I voucher PrestO vengono gestiti tramite una piattaforma telematica organizzata dall’Inps. Per quanto riguarda invece il libretto famiglia bisogna dire che può essere utilizzato dai privati per retribuire determinate piccole collaborazioni (che devono avere il carattere di saltuarietà), come i servizi di baby-sitting, i servizi di assistenza, i servizi domestici o le ripetizioni private.