Lo zafferano non è solo una spezia, inizialmente di colore rosso per poi diventare gialla in cottura, ma è anche un fiore che nasce da una pianta.

Nella storia lo zafferano venne usato sia per colorare dei tessuti ma poi, grazie al suo particolare profumo, venne sperimentato anche in cucina e grazie a questo che ora possiamo mangiare molti piatti tipici come il risotto oppure fare particolari infusi da bere o brodi per amalgamare qualche cibo.

Vediamo più nel dettaglio come si chiama questa pianta e qual è l’ambiente adatto per coltivarlo e farlo crescere.

Qual è il suo nome specifico?

Il nome vero del fiore e della pianta dello zafferano è “Crocus sativus”.

All’inizio era un fiore selvatico nato e cresciuto in Grecia e nell’isola di Creta, ora lo si può trovare dappertutto e lo si può coltivare anche in specifici luoghi.

Si presenta come un fiore composto da sei petali bianchi con molte venature di colore viola, dal centro nascono e spuntano gli apparati riproduttivi maschili e femminili.

Il fiore dello zafferano ha anche la caratteristica di essere ermafrodita, ovvero ha entrambi i sessi, anche se la pianta di per sé è sterile, e si possono riconoscere dai colori:

  • Le due antenne gialle, chiamate anche stami, sono l’apparato femminile ed è il punto in cui si posiziona il polline.
  • I tre fili rossi, chiamati anche stigmi e/o stimmi, sono l’apparato maschile e hanno la funzione si fecondazione per far nascere altri fiori.

Sono proprio questi ultimi che vengono raccolti, seccati e venduti come spezia per la cucina. Il fiore si moltiplica per suddivisione dei bulbi.

È un lavoro molto difficile da controllare per chi non è esperto ma ci sono persone che hanno studiato solo questo fiore e sanno come gestire tutto il processo, dalla nascita fino alla raccolta e alla spartizione del bulbo.

Una curiosità che in pochi sanno è che per ottenere un grammo di zafferano occorrono circa 200 fiori.

Dove cresce?

Il fiore dello zafferano ha origini greche che ha particolari temperature, quando lo si è esportato si è cercato il terreno più adatto anche tra le diverse regioni e l’ambiente adatto per farlo crescere è in Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, la Toscana, l’Umbria, le Marche, in Campania, in Sicilia e anche in Sardegna.

All’estero invece viene coltivato in Spagna, Iran, Maghreb, India e anche in Grecia.

La pianta dello zafferano si pianta ad inizio settembre, proprio alla fine della stagione estiva, solo in questo periodo i bulbi si risvegliano dal riposo e iniziano a fiorire, prima fanno spuntare le prime foglie e poi, verso ottobre avviene la vera fioritura dei fiori.

Durante l’inverno la pianta cresce fino alla stagione primaverile in cui le foglie iniziano a seccarsi e sotto i bulbi si moltiplicano, è in questo periodo che bisogna estirparli, separarli e farli riposare durante la stagione estiva e poi piantarli.

Da qui si capisce che la pianta dura solo un anno, ma questo permette la creazione di nuovi bulbi che daranno origine ad altre piante e fiori nel corso dei prossimi anni.