Riforma pensioni prima del referendum

Cesare Darmiano, esponente della minoranza del PD, ex ministro del lavoro ed attuale presidente della commissione lavoro alla Camera dei Deputati, continua con il suo programma di riforma pensioni, cercando di raggiungere gli obiettivi fissati prima che ci sia il referendum costituzionale.

Il presidente della commissione lavoro in particolare sta cercando di aumentare la pressione sul premier Matteo Renzi, affinchè egli scelga di apportare delle modifiche all’attuale modello pensionistico, prima appunto che il referendum costituzionale abbia luogo.

Darmiano ha dimostrato e confermato più volte di essere d’accordo con le idee e di voler soddisfare le richieste di Cisl, Cgil e Uil e sta cercando di far sentire la sua voce al Governo per raggiungere dei validi obiettivi di equità sociale.

Egli ritiene che gli interventi in programma previsti dalla riforma pensioni non possano più essere rimandati, ma che debbano invece essere introdotti in fretta, senza attendere i risultati del referendum e senza rallentare la rivoluzione del programma pensionistico.

Fra le modifiche principali da apportare alle nuove pensioni si ricordano l’aumento della quattordicesima rivolto ai pensionati meno abbienti, il cumulo gratuito di tutti i contributi del lavoratore e l’aumento della flessibilità delle pensioni.

Il premier Matteo Renzi ha compreso, in particolare dopo i risultati delle elezioni amministrative che non sono stati molto positivi, che il suo Governo non può occuparsi esclusivamente delle questioni politiche legate al referendum costituzionale. Sebbene la vittoria al referendum resti l’obiettivo principale del premier, egli ha capito che dovrà impegnarsi anche nel settore del credito e delle pensioni.

Attualmente Renzi sta pensando ad una strategia per soddisfare, dove possibile, le richieste di Cesare Darmiano e della minoranza del PD, mostrando al tempo stesso al popolo che il Governo attuale è in grado di gestire la situazione politica e sociale Italiana ed evitando di scontentare i cittadini che fra pochi mesi si troveranno a dover esprimere il loro voto al referendum costituzionale.