Quante volte negli ultimi anni abbiamo sentito parlare della necessità di tagliare il costo del lavoro? Le aziende spendono un sacco di soldi per ogni dipendente e gran parte di queste somme non finiscono nelle tasche del lavoratore: cerchiamo di capire quali sono le trattenute sulla busta paga per lavoratori dipendenti e vediamo a quanto ammonta la differenza tra lo stipendio lordo e quello che il lavoratore effettivamente incassa.

Le trattenute sulla busta paga dei lavoratori dipendenti

Per sapere qual è lo stipendio lordo bisogna conoscere lo stipendio base (che è quello indicato dal contratto collettivo a cui si possono aggiungere le eventuali integrazioni aziendali), a cui si possono sommare o sottrarre alcuni voci variabili: tra i segni più possiamo trovare gli straordinari, le festività abolite e pagate, le maggiorazioni dei turni, mentre tra i segni meno ci possono essere le ore di sciopero. Una volta ricavato lo stipendio lordo si possono iniziare a considerare tutte le trattenute sulla busta paga del lavoratore dipendente.

È incentrata proprio su questo la seconda sezione del documento di reddito; tra le trattenute effettuate o aggiunte allo stipendio lordo possiamo citare:

  • Contributi Inps;
  • trattenute Irpef;
  • addizionali regionali e comunali;
  • assegni familiari (eventuali);
  • detrazioni per carichi di famiglia (eventuali);
  • detrazioni da lavoro dipendente;
  • bonus fiscali.

Il calcolo dello stipendio netto

Per quanto riguarda i contributi previdenziali, l’aliquota a carico del lavoratore ammonta al 9,19% dell’imponibile lordo (per alcune categorie di lavoratori sono previste aliquote diverse); quella a carico del datore di lavoro non viene indicata sulla busta paga e varia in base al settore. Le ritenute Irpef vengono calcolate applicando le aliquote previste per i diversi scaglioni (si va dal 23% per redditi fino ai 15.000 euro fino al 43% per i redditi oltre i 75.000 euro); con il sistema della ritenuta alla fonte questi importi vengono trattenuti direttamente in busta paga, con il datore di lavoro che si occuperà dei versamenti in qualità di sostituto di imposta. L’importo lordo può essere ridotto dalla presenza delle detrazioni per lavoro dipendente, applicate in modo inversamente proporzionale con formule che variano in base al volume di reddito.

Si ottiene in questo modo l’imponibile ai fini Irpef, sul quale viene applicata l’addizionale regionale (che può andare dallo 0,9% all’1,4%) e l’addizionale comunale. Va infine considerata la presenza di eventuali bonus fiscali. Riepilogando, considerando tutte le trattenute sulla busta paga, per arrivare dallo stipendio lordo allo stipendio netto del lavoratore dipendente i passaggi da fare sono i seguenti:

  • individuazione del reddito imponibile (stipendio lordo – contributi Inps);
  • calcolo dell’imposta (imposta lorda, ovvero la somma tra Irpef, addizionale comunale e addizionale regionale, meno le detrazioni);
  • definizione della retribuzione netta (reddito imponibile – imposta netta + eventuali bonus fiscali).