Dopo la brutta vicenda di venerdì, quando dalla riunione della BCE sono filtrate le indiscrezioni sul Monte dei Paschi di Siena, che hanno immediatamente causato il crollo del 15% del titolo, del 2% di Piazza Affari e l’impennata dello spread, pronta un’inchiesta interna per trovare i responsabili, che a questo punto rischiano fino alla reclusione per un anno.
Non è la prima volta che succedono fatti del genere all’Eurotower, ma colpire tanto duramente una banca in crisi da molto tempo come Mps, con migliaia di famiglie che rischiano di perdere i propri risparmi sembra un po’ troppo.
Comunque la decisione di non prorogare i termini di scadenza per la ricapitalizzazione è stata infine presa, ed ora per Monte dei Paschi di Siena si prospetta una ricerca quasi disperata di finanziatori privati sul Mercato.
MPS E SOCI, AIUTI DI STATO O NAZIONALIZZAZIONE
La situazione non è delle migliori, e sulla graticola non c’è soltanto Mps ma anche Veneto Banca, la Popolare di Vicenza, Banca Carige, CariFerrara, Banca Etruria, CariChieti e Banca Marche.
Ovviamente il piano per tutte è di cercare finanziatori privati per la ricapitalizzazione, ma in caso le cose non dovessero andare a buon fine è pronto al Tesoro un piano di aiuti di Stato da 7 miliardi.
La classe politica italiana purtroppo ha continuato a vedere nel salvataggio di Stato delle banche un costo politico troppo alto da pagare, e questo a fatto protrarre situazioni al limite come quella di Mps per troppo tempo.
Ora questo limite è stato superato, ed a meno di un miracolo il nuovo governo dovrà attivare il piano di salvataggio messo a punto dal Governo Renzi. La domanda sorge spontanea: perché aspettare di arrivare a questo punto così drammatico, per arrivare sempre ai tanto odiati aiuti di Stato o addirittura ad una nazionalizzazione?