I codici tributo sono tanti e spesso sono difficili da ricordare, soprattutto se si considera che alcuni si utilizzano raramente e che ogni tanto vengono introdotte nuove regole che portano qualche modifica al significato di ogni numeretto. Nel 2009 ad esempio sono stati introdotti dei nuovi codici: tra questi c’è anche il codice tributo 1630, protagonista di questo articolo in cui cercheremo di spiegare cos’è, a cosa serve e come si calcola.

Cos’è il codice tributo 1630?

Sul sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate viene indicato che il codice tributo 1630 fa riferimento agli interessi per il pagamento dilazionato degli importi rateizzabili dell’IRPEF trattenuta dal sostituto di imposta a seguito di assistenza fiscale. Non è una frase molto semplice da capire: proviamo a fare un passo indietro per afferrare meglio il concetto. Nel 2009 sono state introdotte delle novità in merito alla detassazione degli straordinari e dei versamenti rateizzati in ambito di assistenza fiscale: in pratica si consente al lavoratore di beneficiare di un’imposizione IRPEF sostitutiva (e agevolata) sui redditi percepiti come premi produttività o come straordinari con l’obiettivo di premiare i lavoratori più meritevoli e stimolare la produttività.

Questi cambiamenti hanno portato all’introduzione di diversi nuovi codici tributo, tra cui il 1630. Per poter beneficiare dell’aliquota più bassa sui redditi accessori il lavoratore deve inoltrare una richiesta al centro di assistenza fiscale; questi si occuperà quindi di effettuare il ricalcolo dell’imposta. Questa spiegazione era necessaria per poter spiegare meglio cosa si intende quando si dice che il codice tributo 1630 è collegato agli interessi per il pagamento dilazionato dell’imposta sostitutiva a seguito di assistenza fiscale.

Come si compila il modello F24

Per pagare questi interessi il contribuente (che in questo caso è il sostituto di imposta) deve utilizzare il modello F24, compilano la Sezione Erario (quella che va utilizzata per le imposte dirette, l’IVA, le ritenute alla fonte, altri tributi e, appunto, interessi). Nella prima colonna bisogna inserire il codice tributo 1630; nella seconda colonna si deve specificare il mese di riferimento (inserendo 01 per gennaio, 02 per febbraio, 03 per marzo, 04 per aprile e così via), mentre in quella successiva si indica l’anno di riferimento, cioè il periodo di imposta per cui si sta facendo il pagamento.

Nella quarta colonna si mettono gli importi a debito, mentre la quinta colonna, che sarebbe quella relativa agli importi a credito, non va compilata. Nella riga Totale vanno riportati le somme degli importi a debito e degli importi a credito che sono presenti in tutta la Sezione Erario (nello spazio B non va inserito nulla se non ci sono importi a credito) e la differenza tra questi due importi va indicata nello spazio denominato Saldo.