Attraverso il testamento, ognuno di noi ha la possibilità di decidere a chi lasciare i propri beni. Non tutti sanno, però, che questo strumento rappresenta anche un’opportunità per fare del bene, anche dopo la morte. Nel nostro Paese, circa 1 milione e 300mila persone hanno già effettuato un lascito solidale o comunque hanno intenzione di seguire questa strada, tra gli over 50: si tratta più o meno del 5% della popolazione totale.

Una percentuale bassa, anche perché stiamo parlando di una possibilità che non è conosciuta da molti. Vediamo, allora, come fare un lascito testamentario e soprattutto perché vale la pena di intraprendere questo percorso.

Come funziona un lascito testamentario

Prima di tutto, scopriamo come fare testamento: una necessità inevitabile per occuparsi del proprio patrimonio e dei propri familiari. questo documento serve, tra l’altro, a tutelare il coniuge e a evitare che l’eredità finisca a estranei o comunque a soggetti che non sono stati direttamente scelti da chi effettua il testamento. In presenza di figli e di nipoti che non hanno ancora raggiunto la maggiore età, è possibile individuare degli amministratori fiduciari che si occuperanno, appunto, di gestire il patrimonio destinato ai minori e indicare le modalità con le quali tali beni dovranno essere amministrati.

Come scegliere gli eredi

Per inserire altri soggetti fra i beneficiari della propria eredità c’è bisogno appunto del testamento, all’interno del quale indicare in maniera esplicita le proprie volontà. Così si può decidere per esempio di lasciare una parte del proprio patrimonio a un amico, o magari contribuire a una causa benefica a cui si tiene in modo particolare. Sì, perché chi lo desidera può includere anche le organizzazioni non profit nel proprio testamento: si parla, per usare il giusto gergo tecnico, di legato. Se il testamento non esiste, invece, la legge prevede che il patrimonio ereditario venga distribuito tra i cosiddetti eredi legittimi. Se non ci sono eredi fino al sesto grado di parentela, infine, l’intero patrimonio finisce allo Stato.

Che cosa si può lasciare in eredità

Per sapere come fare testamento è utile anche avere un’idea chiara di quel che si può lasciare in eredità. Detto che gli eredi legittimi sono rappresentati dal coniuge e dai figli (anche dai genitori, in assenza di figli), si può comunque decidere di lasciare una parte dei propri beni ad altri soggetti, incluse le organizzazioni non governative. Entrando più nei particolari, si può disporre un legato, vale a dire un lascito patrimoniale che il soggetto che redige il testamento prevede a favore di un altro soggetto, che può essere appunto una persona giuridica o fisica. La differenza rispetto alla classica eredità è significativa, in quanto il legato è relativo a un bene specifico e non a quote del patrimonio. Per esempio, i beni che si lasciano in eredità a un’organizzazione benefica possono essere impiegati direttamente da chi li riceve, oppure venduti per ottenere del denaro da investire in progetti di solidarietà.

Che cosa si può lasciare in eredità

Nei lasciti testamentari destinati agli enti non profit è possibile lasciare una parte del proprio patrimonio in denaro, senza che ciò vada a ledere i diritti degli eredi legittimi. Ma si possono lasciare anche dei beni immobili, come per esempio fondi agricoli e negozi, oppure appartamenti e fabbricati artigianali. Nel novero dei beni mobili che possono essere compresi in un lascito testamentario, invece, ci sono le aziende, gli oggetti di antiquariato, le opere d’arte, i gioielli e le macchine. Ma volendo si possono lasciare in eredità anche polizze assicurative sulla vita, titoli azionari, buoni ordinari del tesoro, buoni postali e obbligazioni.